A cura del dottor Giordano Zonzini in collaborazione con Andrea Benvenuti.
Il pericolo associato alle patologie cardio-metaboliche e alle patologie tumorali.
Una delle più comuni pratiche effettuate all’interno di un qualsiasi ambulatorio medico o di un nutrizionista, è la misura della circonferenza vita.
Tenuto conto delle variabili soggettive, si da per assunto che tale circonferenza non deve superare i 102 cm negli uomini e gli 88 cm nelle donne.
Valori superiori, sono di per sé un fattore di rischio per la salute, oltre ad essere uno dei sintomi della “Sindrome Dismetabolica”
Cos’è il Grasso?
Non è una domanda così banale, specie se consideriamo che nell’immaginario collettivo il grasso è considerato un elemento che non serve e di cui si farebbe volentieri a meno.
Invece, quello che siamo abituati a chiamare semplicemente o volgarmente grasso, deve in realtà essere considerato un vero e proprio organo: l’organo adiposo.
Esso infatti, presenta tutte le caratteristiche tipiche di un organo tra le quali:
- essere dissecabile
- essere sede di sintesi di altre sostanze (alcune di fondamentale importanza come le adipochine o gli ormoni)
Ecco perchè è importante non considerare l’organo adiposo come un mero deposito di energia (sotto forma di lipidi), ma va visto come organo essenziale a mantenere un buono stato di salute e una corretta funzionalità endocrina e metabolica.
L’obesità
Visto sotto quest’ottica quindi, è lecito porsi una domanda.
Cosa succede se l’organo adiposo non funziona correttamente?
Una dei sintomi più tipici è proprio un accumulo di grasso addominale che di fatto, è un fattore spesso associato all’obesità.
Il problema è che tale aumento è probabilmente il “collante” tra l’obesità e lo sviluppo di un Diabete di tipo II.
Perchè l’accumulo di grasso addominale è così pericoloso?
Un accumulo eccessivo di grasso a livello addominale infatti, genera una condizione di infiammazione cronica dell’organo adiposo addominale compromettendone la corretta funzionalità
A fronte di una alimentazione incontrollata ed improntata verso l’eccesso, la cellula adiposa (l’adipocita), aumenta il proprio volume in maniera incontrollata diventando ipertrofica.
Questa condizione, oltre ad essere un fattore predisponente ad un infiammazione acuta, va a compromettere la funzionalità della cellula al punto tale da comportare la morte cellulare.
La cellula così sostanzialmente diventa materiale di rifiuto; esso, viene eliminato attraverso la produzione di fattori pro-infiammatori, che concorrono a far evolvere l’infiammazione acuta ad uno stato di infiammazione cronica.
Insulino-resistenza
Ma non è finita qui: l’infiammazione cronica, andando ad alterare il rapporto tra la molecola di insulina ed il suo recettore, porta al fenomeno dell’insulino-resistenza che è potenzialmente, un fattore predisponente allo sviluppo di un Diabete di Tipo II.
Semplice? Non proprio perchè c’è dell’altro…
Morte cellulare e insulino-resistenza infatti, concorrono a potenziarsi l’una con l’altra.
Ciò che succede è che la cellula morta tende a rilasciare acidi grassi liberi nell’ambiente extracellulare e tale fenomeno, non solo non è impedito ma spesso è favorito dall’insulino-resistenza, per cui succede che gli acidi grassi liberi vanno a depositarsi in altri organi quali il fegato ed il pancreas (organo deputato al controllo del livello degli zuccheri nel sangue), alterandone la funzionalità.
Occhio dunque.
Importante adottare un regime alimentare adeguato e fare attività fisica regolare.
Ovviamente con le dovute precauzioni per chi deve iniziare
https://andreabenvenuti.com/come-evitare-un-infortunio/
Un eccesso di grasso addominale è un nemico subdolo, ma pericoloso.
Non sottovalutiamolo.