L’allenamento fisico o se vogliamo la preparazione fisica inserita in una sessione di allenamento multidisciplinare, deve andare a stimolare i meccanismi energetici utili a quello sport specifico e deve produrre degli effetti tangibili sul sistema Neuroendocrinomuscolare.
Il problema, in particolare se si allena in un contesto di sport di squadra, è rendere la preparazione fisica non solo utile e contestualizzata ma, anche divertente.
Ecco perché è importante allenarsi con fantasia.
Il compianto Prof. Vittori, diceva sempre:
“L’allenamento di oggi, non può essere uguale all’allenamento dello stesso giorno dello scorso anno e nemmeno all’allenamento di qualsiasi altro giorno”.
Una frase, che racchiude verità che trovano fondamento nella profonda conoscenza della fisiologia e della metodologia dell’allenamento oltre che, dall’esperienza diretta di campo.
Esperienza diretta che spesso manca ai divulgatori di nozioni pseudoscientifiche che nascondono dietro alla rincorsa alla lettura della più recente letteratura, fini di carattere commerciale e una imperdonabile mancanza delle conoscenze acquisite negli anni.
La fantasia al servizio della performance
A dispetto infatti, di chi pretende di proporre il metodo di allenamento perfetto, vendendo (si ho proprio scritto vendendo) un unico esercizio fatto sempre allo stesso modo come panacea di tutti i mali, l’allenamento è fatto di variabili le cui combinazioni possono essere sfruttate per specifici scopi.
Ma se vogliamo utilizzare tali combinazioni, dobbiamo proporre una adeguata variabilità dei mezzi.
Allenamenti sempre uguali infatti, non solo non producono effetti tangibili ma, sono di fatto DISALLENANTI oltre che ESTREMAMENTE NOIOSI
Ecco quindi, perché allenarsi con fantasia!
Non una fantasia astratta bensì, una fantasia concreta, utile, contestualizzata ma divertente.
E’ infatti, concettualmente errato pensare di allenare la forza utilizzando sempre uno specifico esercizio in ogni sessione di allenamento così come, è limitativo pensare di proporre un protocollo di allenamento pliometrico che non tiene conto della multidirezionalità.
Negli sport di squadra e nel calcio in particolare, oltre agli aspetti di carattere energetico, dobbiamo impostare l’allenamento tenendo presente elementi quali:
- abilità nell’effettuare cambi di direzione
- abilità nell’effettuare cambi di senso
- agilità
- capacità di effettuare velocemente movimenti di torsione
- accelerare e decelerare velocemente
- calciare e saltare
Tutte rappresentano componenti essenziali per una prestazione adeguata.
Ma gli elementi succitati, devono essere considerati come il risultato finale di un programma di allenamento che ha precedentemente considerato gli aspetti relativi a:
- avere acquisito una mobilità articolare adeguata
- avere un sufficiente controllo motorio in statica
- essere in possesso di capacità di controllo motorio in dinamica sufficiente a soddisfare le richieste della disciplina che si pratica.
Se questi aspetti sono stati considerati, si può procedere all’allenamento della forza e della potenza necessaria, nonché all’allenamento delle proprietà pliometriche.
E qui possiamo sbizzarrirci e utilizzare davvero la fantasia per costruire una progressione di allenamento funzionale alla performance da ottenere.
Principi base
Se nell’allenamento della forza o nell’allenamento pliometrico, utilizziamo quei pochi e sempre uguali esercizi, solo lo specifico insieme di fibre muscolari associato a quel dato movimento, verrà stimolato a crescere.
Ma non solo!
Tale movimento non andrebbe a coinvolgere tutte le fibre del muscolo bersaglio riducendo di fatto, anche le interazioni del muscolo stesso con i fattori ormonali che vanno a produrre modificazioni nella dimensione e nella capacità di espressione di forza.
Ecco quindi che nella costruzione di un allenamento della forza, noi dobbiamo sempre considerare:
- tipo di esercizio proposto
- volume di lavoro
- angoli
- velocità di esecuzione dell’esercizio
- tempi di recupero tra le serie e tra le sessioni di allenamento
Analogamente nel lavoro pliometrico, è importantissimo inserire elementi di multidirezionalità, che non solo rendono l’allenamento meno “stressante” per il sistema capsulo-legamentoso e muscolare sottoposto all’esercizio, ma hanno effetti positivi sulla capacità di effettuare con efficacia azioni come:
- eseguire un salto verticale da fermo
- eseguire un salto verticale in seguito a caricamento
- cambi di direzione
Largo alla fantasia quindi.
Utilizziamo tanti esercizi e facciamo effettuare movimenti in tante direzioni come ad esempio in questo video.
Rendiamo l’allenamento divertente, mantenendo sempre una imprescindibile coerenza metodologica.
Perché come detto all’inizio, allenarsi con fantasia è possibile!