Dottore aiuto, non muovo più il braccio: questa è spesso la frase di esordio di un paziente che presenta i sintomi di una capsulite adesiva.
La Capsulite Adesiva, è una problematica che coinvolge la capsula articolare della spalla, portando a progressiva rigidità e dolore.
La sua gestione non è per nulla semplice e la prima cosa importante da fare, è fornire al paziente le seguenti informazioni circa:
- la natura del problema e come si presenta
- come tende ad evolvere una capsulite adesiva
- come va affrontata.
Qualcuno potrebbe chiedersi perché?
Questo perché, la capsulite adesiva ha un impatto estremamente invasivo nella vita di una persona la quale, molto spesso vive la cosa con estremo disagio.
Anche perchè, spesso viene riferito un dolore non facilmente localizzabile alla spalla, associato ad una riduzione improvvisa (o percepita come tale) della mobilità.
Ed il tutto di solito, avviene senza che vi sia alcun trauma.
Partendo dal presupposto che quasi mai i problemi di spalla sono di semplice risoluzione, nel caso della capsulite adesiva, ci si deve preparare a gestire un problema che non si risolverà prima di 18-24 mesi.
Con tutto ciò che questo comporta anche in termini economici.
Sintomi e segni della capsulite adesiva
Le caratteristiche della capsulite adesiva sono:
- esordio spontaneo del dolore, quasi sempre non correlato ad un evento traumatico
- non ha una causa precisa
- provoca una progressiva diminuzione della mobilità
- colpisce molto più di frequente le donne rispetto ai maschi. (La letteratura scientifica parla di un rapporto tra maschi e femmine di 1:4 tuttavia, se dovessi basarmi unicamente sulla nostra esperienza in studio, potrei dire che il rapporto maschi-femmine, è sicuramente superiore al 1:10)
- ha un enorme impatto sulla qualità della vita sia sotto l’aspetto sociale, a causa di del dolore prolungato ed “estenuante” che sembra non passare mai, sia sulla sfera lavorativa specie per chi, svolge attività che richiedono movimenti ampi del braccio
- il dolore frequentemene si estende al braccio
- molto spesso, durante al movimento di elevazione del braccio si associa una flessione “obbligata” del gomito.
Tutte queste informazioni, devono essere trasmesse al paziente a cui probabilmente, la prima cosa che passerà per la testa sarà:
quanto mi costerà tutto questo?
Come dargli torto..
Questo è uno dei motivi per cui, quello che noi normalmente faccio in studio, è descrivere nei dettagli quale sarà l’impatto del fisioterapista e del trattamento sia in termini economici sia, in termini di tempo.
Le tre fasi della capsulite adesiva
La frequenza con con cui il fisioterapista effettua un trattamento, dipende dalla fase clinica della capsulite.
Esistono tre stadi nel decorso clinico della capsulite.
Nel primo stadio della capsulite, il dolore tende ad essere molto presente e il range di mobilità progressivamente va a diminuire.
In questa fase normalmente noi eseguiamo da 1 a 2 trattamenti la settimana, tentando di rallentare la progressiva perdita di mobilità ed educando il paziente all’esecuzione di esercizi a bassa intensità.
Esercizi che però, devono essere eseguiti regolarmente.
Peraltro, ci sono recenti evidenze, che utilizzano metodiche di sensibilizzazione centrale e mirror therapy, che sembrano avere un buon impatto in questa fase.
La durata della prima fase, su questo la letteratura scientifica è piuttosto unanime, varia dura dai 2 ai 7-9 mesi.
Ovviamente con delle variabili da persona a persona.
Di fatto, quello che per noi è importante, è essere certi che vi sia una stabilizzazione della mobilità articolare e che si possa così, poter con una certa tranquillità, essere sicuri di essere entrati nella seconda fase.
Del decorso clinico, delle caratteristiche sintomatiche di questo secondo stadio e di come evolve il trattamento fisioterapico però, vi parlerò nel prossimo articolo.
Per ora, avete gli strumenti di base per confermare o chiarire eventuali dubbi circa il fatto che il vostro dolore di spalla, possa essere causato da una capsulite adesiva.
E credetemi. Non è poco.
A presto.