domande frequenti
Un articolazione è instabile quando lo scivolamento presente tra un capo osseo e l’altro, ha un’ampiezza superiore alla norma e quando il comportamento della resistenza a forze di compressione o di trazione, non può essere considerato regolare.
Clinicamente si dice che: un’articolazione è instabile quando l’ampiezza del movimento nella direzione di un movimento accessorio è eccessiva ed a essa, si associa un comportamento anormale della resistenza.
Non necessariamente. La lassità di un articolazione è una situazione fisiologica che dipende dalle caratteristiche individuali di ognuno di noi. L’instabilità invece, è una condizione patologica ed è sintomo che esiste un problema da risolvere.
Una instabilità è strutturale quando è dovuta ad una lesione di una delle strutture che garantiscono stabilità. Ad esempio, un ginocchio può essere instabile se vi è una lesione di uno dei legamenti crociati o dei legamenti collaterali, ed una spalla può essere instabile se vi è una lesione della capsula articolare o del cercine glenoideo.
La stabilità di un articolazione è garantita da elementi raggruppabili in tre grandi categorie:
- sistema passivo, ovvero tutto quello che riguarda la congruità ossea e le parti molli che mantengono le ossa nel corretto rapporto tra loro. Fanno parte di esse i tendini, i legamenti e le capsule articolari. Il sistema passivo conferisce quella che viene definita stabilità strutturale
- sistema attivo ovvero, tutti i muscoli che con la loro azione mantengono la stabilità articolare anche durante l’esecuzione di un dato movimento. Il sistema attivo conferisce quella che viene definita stabilità funzionale.
- il sistema di controllo ovvero, il funzionamento sinergico tra sistema nervoso e apparato muscolare che garantisce un corretto controllo motorio sia dinamico sia, statico. Il sistema di controllo garantisce quella che viene definita stabilità dinamica ovvero, la stabilità di un articolazione durante l’esecuzione di un movimento ad altissima velocità e ad alto carico.
Per controllo motorio, si intende la capacità di mantenere una posizione statica o eseguire un determinato movimento, così come abbiamo pensato di farlo.
In sostanza quindi, se c’è un deficit di controllo motorio, noi pensiamo di eseguire un movimento in un dato modo ma nella realtà, lo eseguiamo in modo diverso.
Un controllo motorio adeguato, richiede il funzionamento integrato dell’ dell’apparato muscolare e del sistema nervoso che devono lavorare in sinergia, specie se si tratta di movimenti da eseguire con carichi elevati o con alte velocità.
Assolutamente si!
Innanzitutto si deve partire da un presupposto. I rischi per la schiena di una donna in gravidanza, sono tanto maggiori quanto è più basso il suo grado di fitness.
Una schiena non allenata infatti, avrà maggiori difficoltà a far fronte al rapido aumento di peso, alla violenza delle contrazioni in fase di parto o alla perdita di stabilita conseguente ad un taglio cesareo.
Se si opta per il taglio cesareo, è ovvio che tutta la fase del travaglio viene bypassata e quindi questa parte del rischio quantomeno, viene a decadere.
Tuttavia, il rischio è insito al tipo di intervento che si deve effettuare in quanto, per accedere al feto, è necessario andare ad incidere chirurgicamente sul muscolo trasverso addominale, muscolo la cui funzione primaria è quella di essere il principale stabilizzatore attivo della colonna.
Quindi, con il parto naturale il rischio è che insorgano problematiche di carattere compressivo a causa dell’aumento eccessivo del peso e della violenza delle contrazioni.
Con il taglio cesareo invece, si rischia l’instaurarsi un quadro clinico i cui sintomi sono riconducibili ad un problema di instabilità