È necessario adeguare la preparazione atletica di una squadra di calcio, in base al ruolo e al modulo di gioco adottato?
La complessità della risposta è insita nella domanda o meglio, legata al concetto espresso in una singola parola: SQUADRA
Perchè la preparazione atletica di una squadra di calcio, non solo è diversa dalla preparazione atletica degli sport individuali, questo è lapalissiano, ma è diversa anche dalla preparazione di altri sport di squadra come il volley ed il basket.
E non centrano le differenti richieste energetiche, metaboliche o biomeccaniche relative al gesto specifico.
La questione è nei numeri.
Nel calcio ci sono molti ragazzi (e non ne troverete due uguali), con ruoli e caratteristiche sempre diverse, che si devono completare a vicenda proprio per andare a formare l’entità SQUADRA.
Da questo deriva che ognuno dei nostri giocatori, affinchè possa esprimere il massimo delle proprie potenzialità fisiche, avrebbe bisogno di una preparazione il più individualizzata possibile.
Ma per tornare alla domanda iniziale, questa preparazione oltre a dovere tenere conto delle caratteristiche individuali e del ruolo in cui il giocatore viene impiegato, dovrebbe anche tenere conto del modulo di gioco impiegato?
Match analisi
A venire incontro agli allenatori ed agli staff che seguono le squadre di calcio, da qualche anno è venuto in aiuto lo strumento della match analisi, che oltre ad analizzare gli aspetti tecnico-tattici, può dare anche importanti indicazioni per quel che riguarda la “richiesta fisica”.
Uno degli studi più interessanti in questo senso, è quello prodotto da Peter J. Tierney et al. che hanno analizzato come alcuni parametri importanti in termini di quantità e qualità della corsa, variassero non solo in funzione del ruolo ma anche, in funzione del modulo adottato.
La ricerca
Al fine di avere un vasto campione di analisi, sono state presi in considerazione:
- Giocatori professionisti Under 18 e Under 21 del campionato inglese
- La valutazione è stata condotta nell’arco di una intera stagione
- 43 i match analizzati
- 322 i calciatori su cui sono state eseguite le rilevazioni con GPS
- I giocatori sono stati divisi per ruolo.
Nel dettaglio le valutazione sono stati condotti con questi numeri in relazione ai moduli di gioco:
- 4-4-2. Nove partite e 66 giocatori
- 4-3-3. Sette partite e 50 giocatori
- 3-5-2. Dieci partite e 78 giocatori
- 3-4-3. Sei partite e 39 giocatori
- 4-2-3-1. Undici partite e 89 giocatori.
Ogni giocatore, dopo aver fatto le rilevazioni di peso, altezza e massa grassa, è stato assegnato ad uno dei seguenti grandi gruppi in relazione al ruolo:
- Laterali di difesa
- Difensori centrali
- Laterali di centrocampo
- Centrali di centrocampo
- Attaccanti
E per ogni giocatori si sono rilevati i seguenti parametri:
- Distanza totale percorsa (TD)
- Numero di azioni di corsa ad alta velocità (HSR)
- Accelerazioni totali (TA)
- Decelerazioni totali (TD)
- HMLD ovvero High Metabolic Load Distance
Significato dell’HMLD
L’HMLD è un parametro molto interessante perchè mette in relazione il numero delle azioni di corsa ad alta velocità ed il numero totale di accelerazioni/decelerazioni totali.
Questo è un indice particolarmente importante perchè di fatto, rileva l’intensità a cui un giocatore si sta allenando o giocando.
Risultati in relazione al modulo di gioco
Emerge con chiarezza che la distanza totale percorsa ed il numero di azioni di corsa ad alta intensità, sono superiori nel modulo 3-5-2 rispetto al 4-2-3-1 e al 4-4-2.
4-4-2 che richiede anche un HMLD significativamente più basso sia rispetto al 3-5-2 sia, rispetto al 3-4-3- e al 4-2-3-1.
Infine , per quanto riguarda il numero di accelerazioni/decelerazioni eseguiti sia in considerazione dei ruoli sia dei moduli, l’unico dato interessante, riguarda il fatto che i centrocampisti centrali che giocano con il 4-2-3-1, eseguono un numero di accelerazioni/decelerazioni superiori rispetto a quelli che giocano nel ruolo omologo ma con il 4-4-2, il 3-5-2 ed il 3-4-3.
Risultati in relazione ai ruoli
Le evidenze emerse dallo studio sono:
- I difensori centrali (CD) corrono una distanza totale ed un numero di azioni ad alta velocità minore, rispetto agli esterni di difesa (WD), agli esterni di centrocampo (WM) ai centrocampisti centrali (CM) ed agli attaccanti (F)
- Gli attaccanti producono il 25% di azioni di corsa ad alta velocità (HSR) in più, se giocano inseriti in un modulo 3-5-2, rispetto al 4-2-3-1
- Gli attaccanti hanno un HMLD considerevolmente più alto rispetto agli altri ruoli che aumenta ulteriormente se inseriti in un modulo di gioco 3-5-2.
Analisi dei dati
Quasi sicuramente i dati emersi da questo studio, non sorprendono un allenatore esperto ne tantomeno un preparatore fisico abituato a lavorare ad alto livello.
Soprattutto in considerazione dello sviluppo enorme che la match analisi ha avuto negli ultimi anni.
Tuttavia credo sia lecito fare qualche ulteriore considerazione a mio avviso importante.
Un HMLD così superiore negli attaccanti, potrebbe essere la causa del maggior numero di infortuni che avvengono anche senza contatto.
E’ risaputo infatti, che quanto maggiore è l’affaticamento tanto è superiore il rischio di infortunio, specie in quelle discipline che richiedono movimenti ripetuti ad alta intensità.
E per far si che l’allenamento sia strutturato per far fronte a questi aspetti, sono stati inseriti mezzi specifici specie con l’utilizzo della palla.
Ad esempio, trovano sempre più spazio nelle programmazioni settimanali, gli small sided games quale mezzo per migliorare le caratteristiche integrate di fisicità , tattica e tecnica che sono richieste nel gioco del calcio.
Appare però ovvio, che visto le diverse richieste metaboliche e biomeccaniche in funzione dei ruoli e dei moduli adottati, sarebbe necessario adattare la preparazione con “un’ offerta” differenziata.
Soprattutto visto che gli esterni in generale, ed ancor di più gli attaccanti, a parità (più o meno) di distanza totale percorsa, eseguono azioni di corsa ad intensità superiore.
Conclusioni
Dobbiamo quindi a mio avviso, diversificare le proposte e ricordare sempre che uno dei pilastri più importanti della metodologia dell’allenamento, è la Variabilità.
Un allenamento infatti non può essere uguale ad un altro, gli stimoli vanno cambiati perchè la macchina umana cambia proprio in funzione dell’allenamento.
Il nostro fisico si adatta o se volete si “addestra” se parliamo di esercitazioni tecniche, in base agli stimoli a cui viene sottoposto durante le varie sessioni.
In sostanza apprende e si evolve.
E per quanto sia vero che l’apprendimento è rinforzato dalla ripetizione del gesto, è altrettanto vero che in termini fisiologici, è possibile somministrare la medesima esercitazione con intensità, volumi e recuperi diversi.
In buona sostanza, dobbiamo ragionare su come pianificare un allenamento che tenga conto di questi aspetti e della diversa richiesta dei giocatori in funzione di ruoli e moduli di gioco diversi.
Intensità e picco di velocità
Giocatori che percorrono una distanza totale superiore ma ad intensità più bassa, dal punto di vista metabolico avranno una erogazione energetica più sbilanciata verso i meccanismi aerobici.
Al contempo giocatori che avranno picchi di velocità più alti e ripetuti per più volte, avranno una erogazione energetica sempre sbilanciata sull’aerobico (un giocatore percorre circa 10,5 km di media in una partita), ma con la possibilità anche, di attingere alla produzione di energia proveniente dai meccanismi anaerobici (lattacidi o alattacidi che siano).
Dobbiamo quindi saper orientare il nostro allenamento secondo le richieste fisiologiche del giocatore.
Questo non lo possiamo ovviamente fare solo con gli small sided games, perchè essendo in spazi ristretti e rapportandosi con la palla, non consentono mai il raggiungimento della velocità di picco.
Gli small sided games sono perfetti per costruire il volume specifico da utilizzare in partita, ma devono essere sostenuti sotto l’aspetto fisiologico da:
- allenamenti a secco orientati alla potenza aerobica specifica
- sedute di potenza anaerobica alattacida.
Inoltre altro aspetto essenziale, riguarda la biomeccanica della corsa.
Tecnica di corsa diversa per velocità diverse
Infatti, una delle criticità dei calciatori è quella di avere difficoltà ad adeguare la propria corsa, normalmente molto di forza, in funzione della velocità.
Non vale solo per i calciatori intendiamoci.
Se noi chiediamo ad un maratoneta di fare esercitazioni massimali ripetute sui 100 metri, lo esponiamo ad un altissimo rischio di infortunio.
Questo perchè la sua tecnica di corsa, non è costruita per velocità in cui si richiedono tempi d’appoggio brevi ed un ciclo di contrazione/decontrazione molto più rapido di quello per cui è allenato.
Ecco perchè non dovrebbe mancare in una programmazione, la possibilità di inserire esercitazioni a secco in cui al giocatore viene richiesto di modulare l’ampiezza e la frequenza del passo in funzione della velocità.
Questo consentirebbe a mio avviso, una efficenza superiore data dal risparmio energetico conseguente alla capacità di correre in modo più economico e più funzionale.
Fase di preavvio, accelerazione e corsa lanciata sono fasi diverse di una azione di corsa ad alta velocità, e come tali richiedono abilità diverse.
Ma di questo ne parleremo in un altro articolo…
Alla prossima,
Andrea.