4 Luglio 2018

Il dolore oro-facciale

Con questo post, vorrei introdurvi alle problematiche legate a disfunzioni che provocano dolore cranio-facciale e cranio-mandibolare.

Dolore oro-facciale: tante definizioni, poca chiarezza.

Il dolore riferibile alla regione laterale della faccia, è stato definito nel corso degli anni in molti modi diversi.

  • Disfunzione Cranio-Mandibolare
  • Disfunzione dell’articolazione Temporo-Mandibolare
  • Disordine Cranio-Facciale
  • Disfunzione del sistema Stomato-gnatico
  • Mio-artropatie dei muscoli masticatori

Noi riteniamo che la definizione più appropriata sia Dolore Orofacciale tuttavia, pensiamo che sia fondamentale avere la capacità di comunicare con professionisti che hanno competenze diverse dalle nostre, comprendendo le diverse terminologie che  spesso,sono sinonimi di un  medesimo problema.

Letteratura scientifica

Sin dagli anni ’20 la regione cranio mandibolare è stata oggetto di studio dalla comunità scientifica.

Già J.B. Costen nel 1934, rilevò che era possibile modificare volume ed intensità degli acufeni agendo sull’articolazione temporo-mandibolare, ma è dagli studi scandinavi degli anni 1970-80, che si è iniziato a a dare una sequenzialità alle valutazioni ed ai trattamenti, con osservazioni cliniche protratte sullo stesso paziente anche per 40 anni.

Caratteristiche della regione cranio-mandibolare

Una domanda che spesso ci viene posta è perchè consideriamo così importante la regione cranio-mandibolare a dispetto della sua apparente semplicità. La risposta è insita nelle sue caratteristiche ovvero:

  • Mobilità articolare (spesso iper-mobilità)
  • Aspetto propriocettivo. La rappresentazione a livello della corteccia cerebrale della regione cranio-mandibolare è molto ampia. Questo è il motivo per cui a parità di stimolo, l’intensità del dolore (o disagio) oro-facciale, è molto superiore a quello percepito in altre regioni quali ad esempio, la schiena.
  • Importanza della funzionalità del sistema cranio-mandibolare nella mimica facciale e quindi, nella comunicazione non-verbale
  • Simmetria dell’articolazione. Ogni movimento della bocca, presuppone un coinvolgimento bilaterale dell’articolazione temporo-mandibolare. Se le due articolazioni lavorano in modo asimmetrico, avremo una disfunzione di movimento con conseguente insorgenza di dolore o alterazione della mobilità.

Tuttavia, come spesso ho ripetuto nei vari articoli, come terapisti non ci dobbiamo limitare all’analisi degli aspetti anatomo-strutturali di un articolazione ma, dobbiamo prendere in considerazione anche i fattori predisponenti, i fattori scatenanti e i fattori che concorrono al mantenimento di una disfunzione.

In questo articolo vorrei parlarvi dei fattori predisponenti ad una disfunzione cranio-mandibolare. Tra essi possiamo annoverare:

  • Cattiva occlusione dentale
  • Posture mantenute durante l’adolescenza
  • Mandibola e mascella strutturalmente piccole

Tali fattori vanno visti non come distinti tra loro ma al contrario, come strettamente correlati per cui in realtà, sarebbe corretto dire che il vero fattore predisponente allo sviluppo di una disfunzione cranio-mandibolare, è la non corretta sinergia tra dentizione, anatomia scheletrica e funzionalità articolare

scheletro  ↔  dentizione

↓↑                     ⇒  DISFUNZIONE

funzionalità articolare

Per essere concreti: i bambini con una dentizione precoce e con associata una masticazione più o meno prolungata in base alla consistenza dei cibi che mangiano, tendono ad avere uno sviluppo scheletrico non armonico.

Questo può portare a disfunzioni articolari proporzionalmente più serie, quanto più è bassa la qualità dell’occlusione.

Infatti, una cattiva occlusione (occlusione non stabile), comporta un continuo movimento delle teste mandibolari alla ricerca di una posizione stabile. Questa prolungata ricerca di adattamento, va ad influire sulla posizione della colonna cervicale e di conseguenza, sulla postura generale.

In questi casi, la terapia manuale può fornire un grande aiuto pur riconoscendo che talvolta, è necessario rivolgersi al dentista per migliorare la qualità dell’occlusione.

Ma i margini di lavoro per un terapista manuale nell’approccio cranio-mandibolare, sono molto ampi.

Nei prossimi articoli affronteremo alcuni temi piuttosto comuni ad esempio:

  • perche “scrocchia la mandibola”
  • cos’è una lussazione della mandibola
  • cos’è una lussazione con e senza riduzione
  • ruolo della forza, lunghezza a e coordinazione muscolare sulla qualità del movimento.

Alla prossima.

Andrea


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